Papa Francesco ai nonni e agli anziani
Dal messaggio di papa Francesco per la prima Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani del 25 luglio 2021
“Io sono con te tutti i giorni” sono le parole di Gesù che da Vescovo di Roma e da anziano come te vorrei rivolgerti in occasione di questa Giornata: tutta la Chiesa ti è vicina, si preoccupa di te, ti vuole bene e non vuole lasciarti solo!
In questo tempo moltissimi di noi si sono ammalati, e tanti se ne sono andati, o hanno visto spegnersi la vita dei propri sposi o dei propri cari, troppi sono stati costretti alla solitudine per un tempo lunghissimo, isolati. Il Signore conosce ognuna delle nostre sofferenze di questo tempo. Egli è accanto a quanti vivono l’esperienza dolorosa di essere messi da parte; la nostra solitudine non gli è indifferente.
San Gioacchino, il nonno di Gesù, fu allontanato dalla sua comunità perché non aveva figli; la sua vita – come quella della sua sposa Anna – era considerata inutile. Ma il Signore gli mandò un angelo per consolarlo. Mentre egli, rattristato, rimaneva fuori dalle porte della città, gli apparve un inviato del Signore per dirgli: “Gioacchino, Gioacchino! Il Signore ha esaudito la tua insistente preghiera”.
Visitati dagli angeli
Che ogni nonno, ogni anziano, ogni nonna, ogni anziana – specialmente chi tra di noi è più solo – riceva la visita di un angelo! Alcune volte essi avranno il volto dei nostri nipoti, altre dei familiari, degli amici di sempre o di quelli che abbiamo conosciuto proprio in questo momento difficile. In questo periodo abbiamo imparato a comprendere quanto siano importanti per ognuno di noi gli abbracci e le visite, e come mi rattrista il fatto che in alcuni luoghi queste non siano ancora possibili!
Il Signore ci è fedele e ci è vicino
Il Signore, però, ci invia i suoi messaggeri anche attraverso la Parola di Dio, che Egli mai fa mancare alla nostra vita. Leggiamo ogni giorno una pagina del Vangelo, preghiamo con i Salmi, leggiamo i Profeti! Rimarremo commossi della fedeltà del Signore. La Scrittura ci aiuterà anche a comprendere quello che il Signore chiede alla nostra vita oggi. Io stesso posso testimoniare di aver ricevuto la chiamata a diventare Vescovo di Roma quando avevo raggiunto, per così dire, l’età della pensione e già immaginavo di non poter più fare molto di nuovo. Il Signore sempre è vicino a noi, sempre, con nuovi inviti, con nuove parole, con la sua consolazione, ma sempre è vicino a noi. Voi sapete che il Signore è eterno e non va mai in pensione.
La nostra vocazione
Ascoltate bene: qual è la vocazione nostra oggi, alla nostra età? Custodire le radici, trasmettere la fede ai giovani e prendersi cura dei piccoli. Non dimenticate questo. Non esiste un’età per andare in pensione dal compito di annunciare il Vangelo, dal compito di trasmettere le tradizioni ai nipoti. C’è bisogno di mettersi in cammino e, soprattutto, di uscire da sé stessi per intraprendere qualcosa di nuovo. Ti chiederai: ma come è possibile? Le mie energie vanno esaurendosi e non credo di poter fare molto. Come posso incominciare a comportarmi in maniera differente quando l’abitudine è divenuta la regola della mia esistenza? Gesù stesso si è sentito rivolgere una domanda di questo tipo da Nicodemo, il quale gli chiese: «Come può nascere un uomo quando è vecchio?». Ciò può avvenire aprendo il proprio cuore all’opera dello Spirito Santo che soffia dove vuole.
Come usciremo dalla crisi?
Dalla crisi in cui il mondo versa non usciremo uguali: usciremo migliori o peggiori. E «voglia il Cielo che […] non sia stato l’ennesimo grave evento storico da cui non siamo stati capaci di imparare. Che non ci dimentichiamo degli anziani morti per mancanza di respiratori
I tre pilastri del mondo di domani nella fraternità e nell’amicizia sociale
- I sogni. «I vostri anziani faranno sogni, i vostri giovani avranno visioni». Il futuro del mondo è in questa alleanza tra i giovani e gli anziani. Chi, se non i giovani, può prendere i sogni degli anziani e portarli avanti? Ma per questo è necessario continuare a sognare: nei nostri sogni di giustizia, di pace, di solidarietà risiede la possibilità che i nostri giovani abbiano nuove visioni, e si possa insieme costruire il futuro.
- La memoria «anche illuminare una sola coscienza vale la fatica e il dolore di tenere vivo il ricordo di quello che è stato». Questa memoria può aiutare a costruire un mondo più umano, più accogliente. Ma senza la memoria non si può costruire; senza delle fondamenta tu mai costruirai una casa. Mai.
- La preghiera «La preghiera degli anziani può proteggere il mondo, aiutandolo forse in modo più incisivo che l’affannarsi di tanti». Questo lo ha detto Papa Benedetto nel 2012. La tua preghiera è una risorsa preziosissima: è un polmone di cui la Chiesa e il mondo non possono privarsi
La vicenda di Charles De Foucault mostra come sia possibile, pur nella solitudine del proprio deserto, intercedere per i poveri di tutto il mondo e diventare davvero un fratello e una sorella universale. Che ciascuno di noi impari a ripetere a tutti, e in particolare ai più giovani, quelle parole di consolazione che oggi abbiamo sentito rivolte a noi: “Io sono con te tutti i giorni”. Avanti e coraggio! Che il Signore vi benedica. Roma, San Giovanni in Laterano, 31 maggio, festa della Visitazione della B.V. Maria FRANCESCO
Festeggeremo tutti i nonni il 2 agosto 2021 in concomitanza della Festa del Perdono di Assisi alle ore 18. Celebrazione eucaristica con scambio di auguri